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Caffè, tra leggende e verità

Caffè: tra leggende e verità

Il caffè è una bevanda che si ottiene dalla macinazione dei semi di alcuni alberi appartenenti al genere Coffea. All’interno del genere Coffea sono identificate e descritte oltre 100 specie ma, commercialmente, le differenti specie di origine sono presentate come diverse varietà di caffè.

Leggende sulla scoperta del caffè

Esistono molte leggende diverse che ci raccontano l’origine del caffè e la sua diffusione nel mondo.

La più conosciuta racconta di un pastore Etiope chiamato Kaldi e di un Monastero Chehodet nello Yemen. Gli animali al pascolo, incontrando una pianta di caffè, cominciarono a mangiarne le bacche e a masticarne le foglie. Arrivata la notte le capre, anziché dormire, si misero a girovagare senza sosta. Uno dei monaci, saputo da Kaldi che le sue capre ed i suoi cammelli si mantenevano “vivaci” anche di notte mangiando le bacche di caffè, decise di usarle per preparare una bevanda che gli permettesse di restare sveglio per poter pregare più a lungo.

Una seconda leggenda ha come protagonista addirittura il profeta Maometto! La leggenda racconta di come un giorno il profeta si sentì male. Ebbe una visione dell’Arcangelo Gabriele che gli offriva una pozione nera creata da Allah in grado di fargli tornare le forze. La bevanda era scura come la Sacra Pietra Nera della Mecca (comunemente chiamata “qawa”) e permise a Maometto di recuperare le forze perdute.

Esiste anche una leggenda che narra di un incendio in Abissinia. Ettari di piante selvatiche presero fuoco diffondendo il profumo del caffè per Km. Un’enorme torrefazione naturale, insomma!

Protagonista di un’altra leggenda è lo sceicco Ali ben Omar, che rimasto solo durante un viaggio verso Moka, ricevette l’apparizione di un angelo che lo convinse a proseguire nonostante una terribile epidemia di peste. Con le sue preghiere ad Allah riusci’ a guarire molti malati e persino la figlia del re, della quale si innamoro’. Come in tutte le favole il re si oppose alla loro unione e confinò il monaco a vivere in solitudine sulle montagne vicine. Disperato e molto provato da fame e sete, il povero monaco innamorato invocò l’aiuto del suo maestro defunto che venne in suo soccorso inviandogli un uccello ad aiutarlo. Ritemprato dal canto dell’uccello e dalla vicinanza spirituale del maestro, Omar si avvicino’ per ammirare il meraviglioso piumaggio del volatile e si ritrovò davanti ad un albero rivestito da fiori bianchi e frutti rossi: la pianta del caffè. Colse alcune bacche e ne fece un decotto dalle virtù salutari. Prese poi l’abitudine di offrire la bevanda ai pellegrini che andavano a trovarlo nel suo rifugio. Le qualità, ritenute magiche, del caffè permisero al monaco di venire nuovamente accolto nel villaggio del re.

Comunque sia, indipendentemente dalle numerose leggende, i resoconti di parecchi viaggiatori testimoniano che l’uso del caffè fosse diffusissimo in tutto l’Oriente Islamico già alla fine del XVI secolo.
In Occidente il caffè si diffuse attraverso Venezia, dove si dice sia stata aperta la prima “Bottega del Caffè ” nel 1640.

Specie principali

Vediamo insieme quali sono le specie principali di caffè, ognuna con caratteristiche e qulità diverse.

Arabica: La specie che è stata usata per prima è Coffea arabica. Si tratta di una pianta che cresce spontaneamente in:

  • Etiopia,
  • Sudan sud-orientale,
  • Kenya settentrionale

Solo in seguito si diffuse anche nello Yemen dove, però, si ebbero le prime tracce storiche del consumo della bevanda.
I semi di Coffea arabica hanno un contenuto di caffeina molto inferiore a quelli delle altre specie. La varietà più rinomata è la “Moka”, coltivata sopratutto in Arabia, i cui grani piuttosto piccoli, hanno un intenso profumo aromatico. Il loro colore caratteristico è il verde rame, mentre la forma è appiattita ed allungata.

Robusta: La Coffea robusta è una specie originaria dell’Africa tropicale (tra l’Uganda e la Guinea) ma, grazie alla sua facilità di coltivazione e adattabilità, è divenuta una delle specie più coltivate ed anche più economiche La sua coltivazione è iniziata solo nell’Ottocento. I suoi grani tondeggianti sono più piccoli ma più ricchi di caffeina rispetto all’Arabica.

Liberica: Originaria della Liberia e coltivata, oltre che in Africa occidentale, soprattutto in Indonesia e nelle Filippine. I suoi chicci, anche se giudicati di qualità inferiore, danno un caffè profumato e gradevole. Piccola curiosità: fino a qualche decennio fa era la varietà più apprezzata nei paesi scandinavi.

Excelsa: Nel 1903 è stata scoperta in Africa una nuova specie di alberi del caffè, battezzata con il nome di Coffea excelsa. In seguito i botanici classificarono questa specie come una varietà di Coffea liberica attribuendogli il nome scientifico di Coffea liberica var. dewevrei. Dà una resa molto elevata e i grani, se lasciati invecchiare, permettono di ottenere un caffè molto profumato e gradevole.

Qualità del caffè

Secondo Artusi da diverse qualità di caffè, tostate separatamente, si ottiene un aroma migliore. L’autore del notissimo libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” sostiene che la miscela ottimale deve essere composta da:

  • 250 g di Porto Rico,
  • 100 di Santo Domingo
  • 150 di Moka.

Anche la combinazione di 300 g di Portorico con 200 di moka è approvata e molto apprezzata.

La quantità ottimale di caffè da utilizzare è di 15 g per una tazza di caffè abbondante che però possono scendere a 10 gr in caso di utilizzo della classica tazzina piccola.

Ma qual è il caffè migliore al mondo? Il più pregiato è decisamente l’indonesiano Kopi Luwak. Se ne producono solamente 50 Kg all’anno e costa circa 500 € al kg. La particolarità del Kopi Luwak risiede nel fatto che si tratta di chicchi di caffè mangiati e digeriti dallo zibetto delle palme. Chicchi che vanno poi raccolti manualmente prima di essere tostati.

Ma come si decide qual è un buon caffè? Qui interviene una vera a propria giuria che assegna quelli che possiamo chiamare come gli Oscar del caffè. Si tratta di esperti appartenenti alla Cup of Excellence. Valutando aroma, dolcezza, sapore, acidità, mancanza di difetti e retrogusto sono in grado di stillare la classifica dei caffè più buoni in assoluto.

 

 

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